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martedì 12 settembre 2017

A trip of a lifetime 4 - Lake Natron

Questa mattina dobbiamo lasciare il Serengeti per l'ultima tappa del giro "sulla terraferma": il Lago Natron. A sentire la guida non è lontano, in realtà ci aspettano diverse ore di scossoni in un paesaggio in continuo mutamento. E' vero che è la stagione arida ma di acqua ne abbiamo trovata comunque in giro. Il  fiume Mara, pozze più o meno grandi, rigagnoli.... in uno di questi la nostra jeep si è perfino impantanata durante il guado!
Houston, we've got a problem!
Houston, they've got a problem!
E mentre gli altri ragazzi ci fotografavano con l'idea di vincere magari il premio Pulitzer se fosse saltato fuori all'improvviso un coccodrillo, il buon Gerald ci ha cavato d'impiccio... insieme agli altri autisti!
Houston, we've solved the problem!!
Oggi invece ci stiamo addentrando in una zona assolutamente arida: ovunque sassi e polvere, arbusti rinsecchiti, alberi scheletrici e spogli che si contorcono al sole implacabile. Il colore che predomina è il grigio, in tutte le sue sfumature.
Towards the Natron
 
Towards the Natron
 Siamo nella zona nord, al confine con il Kenya.

Towards the Natron
Dopo una strada interminabile, una sosta forzata per riparazione di una delle jeep (e nel mentre agnello alla brace con patate... mi posso fidare??),  e altra strada a buche e scossoni, ecco che finalmente arriviamo al campo tendato dove passeremo la notte. E' la seconda o terza volta che dormo in tenda, e mai era stato tra pipistrelli, scimmie, zanzare (pericolosissime visto tutto quello che potrebbero trasmettere) e rumori molesti... ma l'eccitazione è tanta. La nostra tenda si chiama "Duma", ghepardo. Tenda con bagno privato e doccia open air, eh!!
Ma prima di concederci l'ultimo sonno "safari" (da domani dormiremo a Zanzibar) ci aspetta l'esplorazione del Lake Natron.
Il gruppo si divide. Alcuni intrepidi decidono di seguire un fiume  e arrivare fino a delle cascate dove faranno il bagno. Io ed altri, invece, per qualche preoccupazione per i parassiti che si possono trovare nelle acque dolci (non è che sono fissata, è pieno di parassiti!il temibile Schistosoma!) e a causa dei ritardi accumulati, non vogliamo perderci il lago e i suoi fenicotteri, così con la nostra guida Masai raggiungiamo questa zona terribile.
Our Maasai Guide

Lake Natron
Terribile perché si sta prosciugando tutta, fino a che non torneranno le piogge a riempirla nuovamente. Ora è una distesa di fango che si sta piano piano seccando e spaccando, un fango grigio scuro su cui camminiamo un po' affondando e un po' scivolando (per fortuna riesco a non cadere), e sulla quale affiorano concrezioni di sale bianco cristallizzato. Spettacolare.

Lake Natron

Concrezioni di sale

In fondo, a distanza di sicurezza, centinaia di fenicotteri, alcuni rosa e alcuni grigi, frugano nell'acqua profonda pochi centimetri alla ricerca di cibo. E ogni tanto spiccano il volo. Vengono qui a deporre le uova tra agosto ed ottobre, quando formano colonie popolate da un numero enorme di esemplari.

Fenicottero grigio


Fenicottero grigio

Fenicotteri rosa
Fenicotteri rosa
Fenicotteri in volo
Restiamo affascinati ad osservarli: qui non c'è abbondanza di specie, ci sono solo loro e il vento che spazza questa distesa silenziosa ed inospitale. Le foto non sono un granché, me ne rendo conto. La distanza gioca a mio sfavore e c'è davvero molto vento, quindi anche con lo zoom non sono riuscita a fare foto perfettamente immobili. Pazienza.

Lake Natron

Qui riusciamo a renderci conto che il tempo è passato, il cielo cambia tinta e si abbassa sull'orizzonte al di là delle montagne. E' ora di tornare al campo....
Sunset
(to be continued)
Valentina

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