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lunedì 4 settembre 2017

A trip of a lifetime 1 - Lake Manyara NP

Ormai sono tornata da qualche settimana, ma sto ancora "galleggiando" in un mondo di perfetta beatitudine. Quest'anno sono riuscita a realizzare un sogno che avevo non so più nemmeno da quanti anni, andando in Tanzania. Da che mi ricordo infatti ho il sogno di poter vedere l'Africa "nera", la savana, gli animali in libertà.... messo da parte ogni volta per varie ragioni. Quest'anno invece, complice un compleanno bello "tondo" il sogno è diventato realtà.
Da quando ho iniziato a pensarci ho sempre avuto la casa piena di cataloghi dei vari tour operator che propongono safari, cataloghi studiati minuziosamente fino all'ultimo dettaglio, e avevo sempre messo da parte (molto a malincuore) l'idea della Tanzania e dei suoi parchi leggendari (chi non ha mai sentito parlare del Serengeti? o del cratere di Ngorongoro??) in quanto molto più costosa rispetto, ad esempio, al confinante Kenya. Invece siamo riusciti a trovare un'ottima soluzione e il 2 di agosto, con i mio fedelissimo trolley, mi sono imbarcata per l'aeroporto Kilimanjaro. Già il nome.....


Chiaramente anche quest'anno il pre-partenza è risultato faticoso: le vaccinazioni, un po' di preoccupazione per le (tante) malattie endemiche, dubbi climatici, la macchina fotografica che ha deciso di abbandonarmi giusto un paio di settimane prima.... accidenti!
Ma alla fine dubbi in modalità silenzioso (quasi), casa chiusa, valigia chiusa e via!

le tappe
Le tappe sono state quelle del circuito dei parchi del Nord con l'aggiunta del Lago Natron (sono in pochi a proporlo) e qualche giorno finale a Zanzibar, come al solito il "balzello" che mi tocca pagare per avere l'opportunità di una vacanza da sogno. Avessi potuto modificare il pacchetto avrei tolo un giorno al mare e aggiunto il Tarangire. Va beh.


Volo interminabile con interminabile scalo (aggravato da un ritardo) ad Istanbul, arrivo, trasferimento in albergo, un paio d'ore di sonno e via per "l'antipasto": il Lake Manyara National Park.
Dai racconti di chi già aveva fatto questa esperienza il mio cruccio era "speriamo di poter avvistare gli animali". Siccome non stanno in posa, i parchi sono grandi, alcune specie in agosto hanno già compiuto la grande migrazione e bisogna rimanere sulle strade previste, senza gironzolare a caso nella foresta, il pensiero di fare giri a vuoto senza vedere nulla l'avevo fatto. Ecco, mai avrei potuto fare un pensiero più inutile.
Già sulla strada intorno all'ingresso si faceva slalom tra le famiglie di babbuini.
Ma il primo vero incontro, quello che toglie il fiato, che ti ammutolisce è stato lui, il grande elefante africano. Spunta all'improvviso dalla boscaglia intento alle sue faccende e ci ignora completamente. E noi siamo lì a pochi metri, in un silenzio rotto solamente dalle macchine fotografiche che scattano senza posa. Spettacolare bestione! Ho già avuto esperienze "ravvicinate" con l'elefante asiatico, ma questo al confronto è un colosso. E le orecchie! Continuo a ripetermi che è tutto vero e mi sembra magnifico. Già dopo pochi minuti dall'ingresso nella riserva abbiamo fatto questo incontro. Si preannuncia uno spettacolo.
Elefante Africano

E infatti da qui in avanti è un susseguirsi di gridolini "guardate di là!" "no a destra arrivano le zebre!" "Oh una giraffa!!"
Babbuino
Il parco è proprio a ridosso della scarpata della Rift Valley ed infatti il primo tratto attraversato è la foresta che ne ricopre le pareti ripide. Poi, man mano che si scende la vegetazione si apre e si trasforma, i baobab lasciano il posto alle acacie e la foresta diventa una savana ad arbusti.

Lake Manyara National Park
E qui, nella savana, altri incontri....
Antilopi
Ovunque ci girassimo era pieno di animali. La nostra  brava guida si fermava ogni volta (alla fine dopo quattro giorni, le gazzelle, le zebre e le antilopi ci sembravano talmente "comuni" che non le notavamo nemmeno più).
Zebre
Ma oggi.... oggi ogni animale è fonte di uno stupore e una meraviglia incredibile. Mi sento come quando ero bambina alla mattina di Natale. La giraffa! Alta - altissima - e un po' sgraziata quando cammina, bruca dalla cima delle acacie e si mette quasi in posa per noi. Credo che questa aspetti un giraffino....
Giraffa


Lake Manyara National Park

Le ore passano senza accorgercene. Non riesco a percepire variazioni nel colore o luce del cielo, sembra tutto assolutamente immobile. Fa un caldo brillante e luminoso, dalla jeep entra un sacco di polvere rossastra con cui convivrò per giorni. Ad essere onesta mi toccherà convivere con polveri di diverso colore e diversa granulometria, ogni parco ha la sua "personalizzata", che scherziamo?!? Non me ne libererò più: credo che un paio di calze farò prima a buttarlo....


Lake Manyara National Park
Ad un certo punto si apre davanti a noi una zona incantata, semi allagata. Flash: il delta dell'Okavango (ma perché già soltanto i nomi di questi posti sono in grado di farmi sognare così tanto???). E anche qui un tripudio di animali diversi: un'aquila reale appollaiata su un ramo, bufali placidi che pascolano immersi in acqua con i loro fedeli
uccellini che ne tengono pulita la pelle dagli insetti e un bel branco di ippopotami.


Bufalo

Ippopotamo
L'associazione con l'ippopotama in tutù che balla in "Fantasia" della Disney è immediata, ma ad essere sincera non mi piace tanto lo sguardo di questi animali. Sembrano paciosi e tranquilli, ma lo sguardo è inquietante! Diffido.





Lake Manyara National Park


Alla fin fine è arrivata l'ora di lasciare il parco. La nostra jeep lascia le stradine sterrate ed imbocca lo stradone che ci porterà ad Arusha. Il paesaggio mi sfila davanti agli occhi e lo ammiro estatica in silenzio: è vero, nessun leone, ma potevo chiedere di più al primo giorno di quella che si preannuncia una vacanza spettacolare???

Domani ci attende Ngorongoro....

(to be continued)
Valentina



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