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sabato 30 luglio 2016

New Living Room - mi racconti una storia ? (2)

Procediamo? Volete curiosare ancora un po'? Io mi sono dovuta fermare perchè i lavori di imbiancatura mi hanno veramente provato: a parte il caldo, sono rimasta due settimane con collo e schiena bloccati. Qualcosa mi dice che dieci anni fa non sarebbe successo...
In ogni caso, procediamo con la carrellata, per i curiosi!

Sweet memories

U.S.A. 2011. Munger Moss Motel, Lebanon.
Anche oggi è stata un'intera giornata on the road. Siamo appena partiti da Chicago, ci restano ancora tanti km da percorrere e tanti stati da attraversare prima di arrivare alla final destination (Los Angeles) e già ci stiamo affezionando alla Mother Road. Appena possiamo usciamo dalle Interstate e ne percorriamo i tratti ancora percorribili. Ci stiamo fermando a tutte le roadside attractions (qualche volta domandandoci perchè). Il CD con le canzoni di Bruce suona a tutto volume in macchina e noi ci uniamo ai cori cantando a squarciagola. E' vero, l'America ti dà questa grande sensazione di libertà, con le sue strade ampie e non molto trafficate (almeno qui). Abbiamo prenotato il motel (rigorosamente on the road) e purtroppo in questa sacra istituzione (il Munger Moss) non avevano posto. Ma uno stop lo dobbiamo fare per forza. Insegna al neon occhieggiante nella sera, color brillanti sullo sfondo nero della notte. Bye, Lebanon, just a quick stop, we were born to run!

Belgium 2014. Rozenhoedkaai, Bruges.
E' inutile, qualsiasi strada facciamo, qualunque vicolo imbocchiamo, alla fine ci ritroviamo qui, di fronte a quello che pare sia l'angolo più romantico di tutta la città. Sto ancora smaltendo l'entusiasmo per essere riuscita a tornare in Belgio. Colpo di fulmine? Strano per un paesetto, diciamocelo, un po' fuori dalle rotte tradizionali del turismo. Ma pieno di angoli meravigliosi, come mostra questa incantevole città. Arrivare al B&B è stato complicato, ma la deliziosa padrona di casa ci coccola ogni mattina con muffin alla lavanda e marmellate fatte in casa mentre i suoi gatti elemosinano qualcosa con finta indifferenza. Che pace, che angolo meraviglioso di mondo! Treno e bicicletta per una vacanza piena di arte e natura. Mica finite di vedere, comunque queste Fiandre, mi sa che mi toccerà tornarci!

Morocco 2009. Souk di Marrakech.
La piazza brulica di attività. Io e la mia mamma siamo sedute su una terrazza che affaccia sul cuore pulsante di Marrakech, la Place Djema El-Fnaa, con un tè alla menta, osservando i venditori che allestiscono i loro banchi mentre i colori del tramonto infuocano la città. Il profumo di griglie su cui iniziano a cuocere gli spiedini si mescola con quello pungente e persistente delle spezie. Innumerevoli banchi di spezie traboccanti di polveri colorate e profumate. Ovunque. Camminare nel souk è veramente un'esperienza per i sensi. Tutte le sfumature dei toni caldi e terrosi, profumi avvolgenti, le grida di richiamo dei venditori tutt'intorno.... peccato non poter affondare la mano in uno di quei cesti pieni di bacche e grani.... Adoro i mercati del medio-oriente, con la loro magica atmosfera!

Cina 2008. Tempio del Cielo, Pechino.
Domani ripartiamo. E' l'ultimo giorno. E sono felice che questa meraviglia sia rimasta per ultima. Quello che ho visto finora è stato frastornante e suggestivo allo stesso tempo, ma attraversare il cancello del Tempio del Cielo ti trasporta in altro mondo più di quanto lo abbia fatto l'hutong o la campagna dello Guāngxī. Uomini anziani che giocano a dama. Mi fermo a fotografare le loro espressioni intente e serene. Vecchiettine curve che vengono al tempio di mattina presto con la gabbietta piena dei loro uccellini, quasi come noi portiamo a passeggio il cane. Un bambino che impara a scrivere si sta esercitando con alcuni ideogrammi: intinge una spugna legata ad un bastoncino nell'acqua e traccia i segni sull'asfalto, sempre con maggior sicurezza. Il sole della mattina farà evaporare l'acqua e il "foglio" sarà nuovamente pronto e pulito per nuove prove. Un vecchietto nostalgico osserva dall'alto di alcuni gradini, completamente vestito nell'uniforme di Mao. Cina antica e perduta, fagocitata alla velocità della luce dalla Cina moderna e pulsante.

Egypt 2007. Nile River.
Il Nilo scorre placido mentre la nave lo percorre controcorrente. Stiamo scendendo da Luxor verso Aswan. La sensazione che provo guardandomi intorno, oltre ad una gioia immensa, è quella di essere finita dentro un film ambientato nell'epoca coloniale. E' il primo viaggio oltre i confini europei che faccio da sola. Non avrei potuto sopportare la noia di tre settimane al mare. Proprio no. E visto che quest'anno compio un bel numero tondo di anni, mi sono fatta questo regalo. I siti archeologici sono splendidi, millenni di storia a portata di mano e mi affascina stare seduta sul ponte ad osservare i cambiamenti del fiume, man mano che ci addentriamo nel sud, verso il cuore dell'Africa. I papireti in cui sguazzavano gli ibis bianchi e i folti palmeti hanno lasciato spazio a tanta sabbia che arriva fin sulle rive del fiume. Gruppi sparsi di palme compaiono ogni tanto circondati da arbusti. E' una meraviglia, un'emozione che mi allarga il cuore con malinconia perchè so che fra poco lascerò queste viste spettacolari. Sono stata contagiata dal mal d'Africa? Temo di si...

Russia 2013. Cattedrale del Sangue Versato, San Pietroburgo.
Ecco la prima vista che ci ha accolto ieri all'arrivo a San Pietroburgo. Stiamo trascinando i nostri trolley verso l'albergo (ottima posizione, a pochi minuti a piedi dall'Hermitage) e guardando in una stradina laterale ecco cosa vediamo! Questa mattina siamo di nuovo qui, di fronte a questa bizzarria, cupole colorate, disneyane, ciuffi di meringhe multicolori o dorati che riflettono il sole. Come fai a prenderlo sul serio? Ci sembra che l'austera e dura Russia non abbia lo spirito per prenderti in giro, ma... come spiegare questi edifici, questi luoghi di culto? Il sospetto è che ci sia qualcosa che ci sfugge.....

Other Sweet Memories


Cina 2008. Tempio del Buddha di Giada, Shanghai.
Siamo appena atterrati. Nemmeno il tempo di passare in albergo (volo notturno e fuso orario... terribile combinazione, terribile....), siamo subito proiettati in un mondo agli antipodi dal nostro. Certo uno se lo immagina che la Cina sia diversa dall'Europa, ma essere immersi in questa atmosfera e rendersi conto che è autentica, non è una trovata per turisti, all'inizio sconcerta. E' inevitabile osservare tutto quasi come fossimo ad un parco divertimenti o ad uno zoo, dimenticando per un momento che si tratta invece di un luogo di culto. La processione dei monaci vestiti di arancione, gli immensi bracieri per l'incenso nel cortile, le statue del Buddha, severe o paciose (mi viene in mente un puntaspilli che ha mia nonna, con tanti cinesini col codino...), i bonsai con legate le preghiere dei fedeli su nastri rossi, tutto è strano, tutto cattura la mia attenzione, mi fa quasi pensare di non avere tempo sufficiente per imprimermi tutto in testa. E siamo solo appena arrivati....

Inghilterra del Sud 2007. Stonehenge.
Sono di nuovo qui. Isola magnetica che mi attrae come una falena è attratta dalla luce. Non riesco a stare lontana e, se non ci sono fisicamente, qui ci sono la mia testa e il mio cuore (soprattutto). Essere a Stonehenge è un altro sogno che diventa realtà. Quanto ho letto, quanto ho sognato di questo magico cerchio di pietre! Peccato non potersi avvicinare di più. Nel tempo che siamo qui il cielo vira dal grigio piombo (ma non piove) all'azzurro intenso e di nuovo a quella luce strana e bassa di quando sta per piovere ma ancora il sole non ha capitolato. Uccelli grigi col petto picchiettato di bianco fanno da sentinelle (non molto silenziose).  La giornata è stata strana fin dal principio: una bellissima chiesetta piena di affreschi scoperta per caso sul nostro cammino e mentre la stiamo ammirando un vecchietto gentile ci invita a vedere la parata delle forze armate. Decidiamo in un istante: prenderemo l'autobus successivo x raggiungere Stonehenge e ci troviamo in prima fila mentre davanti a noi marciano gli esponenti di marina, aviazione, ex- soldati parecchio attempati, tutti in impermeabile, bombetta ed ombrello (adorabili) e un "reggimento" di motociclisti, in giubbino di cuoio nero, i capelli lunghi.... Fieri ed orgogliosi inglesi!

Stay tuned!
Valentina

venerdì 8 luglio 2016

New Living Room - mi racconti una storia? (1)

Eccoci all'altra grande parete del soggiorno. Ne mancherebbe ancora una, in effetti, ma è occupata da mobile e mensole e non ci sono grandi cambiamenti da fare. Questa invece...

Quello che penso delle case è che debbano raccontare la storia delle persone che le abitano. Per quanto belle, quelle mostrate sulle riviste di arredamento, molto spesso le trovo fredde e "finte": una casa deve avere carattere, visto che deve accogliere delle persone e quello che le persone sono e hanno. Un soggiorno senza un filo fuori posto, con tre mensole su cui sono disposti ad arte dei vasi (vuoti, e spesso di super design) mi fa pensare a un set cinematografico e basta. Non ad un ambiente vivo, dove qualcuno possa sentirsi a suo agio, abbracciato dal luogo più familiare e personale di tutti. Con questo non voglio dire che amo il disordine, anzi. La mia lotta contro il disordine è continua e spesso ne vengo sconfitta anche se vorrei che tutto fosse a posto. Ma non finto.

Una delle prime cose che ho voluto quando ho iniziato a vivere in una casa tutta mia sono state tante fotografie. Questo soggiorno ha una parete lunga oltre tre metri e vista anche l'altezza, mi è sembrato naturale appendere foto dei luoghi che man mano mi hanno emozionato. Ma ero arrivata ad un punto in cui gli ingrandimenti non ci stavano quasi più. Avevo quasi esaurito lo spazio. Che fare? iniziare a sostituire qualche immagine? E chi eliminare? Non potevo.

Living room - before


Allora, anche se con un po' di dispiacere, ho optato per questa soluzione: cornici vaxbo (ikea) costituite da 9 cornici assemblate insieme. Ne ho prese 5. Ho ristampato su carta fotografica in formato più piccolo gli scatti di luoghi e momenti che mi sono rimasti nel cuore e ho iniziato a riempirle. Da una carta su cui sono stampati tanti mappamondi, invece, ho ritagliato dei rettangoli che sono andati a riempire le cornici ancora vuote, per non lasciarle mezze vuote e mezze piene. Man mano che la vita procederà e incontrerò altri bei posti, riempirò la cornice con la foto.
Non sono necessariamente luoghi "boombastic" come mi dice MR (anche se alcuni in effetti si): sono luoghi in cui ho provato una forte emozione, in cui mi sono sentita più viva che mai. In cui ho provato una profonda gratitudine per avere la possibilità di essere lì. in quel momento, a godere della bellezza di quel particolare angolo di mondo. Sono tutti luoghi che compongono vari tasselli della mia storia. E voglio che la mia casa la racconti, questa storia, in modo che ogni volta che poso lo sguardo su una di queste immagini, come per magia io mi trovi di nuovo là, avvolta dall'atmosfera che mi ha fatto innamorare di ciascuno di quei posti..
Pronti?
Sweet Memories...
Scozia 2003. Castello di Dunnottar.
Il viaggio in Scozia è il regalo per la mia laurea. Oggi il cielo è nuvoloso (come tutti i giorni in effetti, il sole non si fa mai vedere) e arriviamo al castello a strapiombo sul mare. Immediatamente so che devo arrivare fino in fondo alla scogliera, mentre una nebbioina sottile sale dal mare e minaccia di avvolgere le rovine possenti. Ma gli altri non sono particolarmente interessati (!!), quindi inizio a scendere da sola il sentiero che conduce all'ingresso del castello. E' un momento intenso. Siamo solo una manciata di visitatori, che ci aggiriamo in silenzio tra i muri diroccati e le torri, quasi con il timore di disturbare queste vecchie pietre coperte dal muschio. L'aria è lacerata dalle grida dei gabbiani che salgono dal mare e volteggiano sulle nostre teste. Sembrano quasi grida umane e insieme alla nebbia rendono questo castello vagamente inquietante. Splendido.

Thailandia 2015. Tempio Wat Pho, Bangkok.
Già solo il biglietto aereo, con stampigliata sopra la parola "Bangkok" è super-eccitante. Continuo a riguardarlo, quasi senza credcerci. Bangkok è la mia massima idea di esotico. Non so nemmeno bene cosa aspettarmi, anche se ovviamente ho passato un mese a studiare le guide. Ma le guide non riescono a descrivere un'atosfera. Non è il primo tempio buddista che visito, sono già abituata alla profusione di oro, di oggetti e decorazioni, ad un'atmosfera quasi "kitsch" che poco si combina secondo me con la severa spiritualità orientale. Ma in questo tempio siamo letteralmente circondati da statue del Buddha, identiche, una dopo l'altra, La ripetizione dello stesso elemento, avvolgendoti e scandendo lo spazio, porta calma e serenità alla mente.

India 2010. Orchha.
Oggi vediamo finalmente la cittadina e il mercato con i suoi mille colori alla luce del sole. Ieri sera l'avevamo solo intuita. L'hotel in cui pernottiamo è un bellissimo edificio coloniale un po' fuori dal centro abitato. Deciciamo dopo cena di fare una passeggiata. La strada che porta in città è sterrata; nonostante le stelle brillanti, nella campagna indiana si vede veramente poco. Facciamo luce con il cellulare e diverse volte riusciamo a fermarci in tempo prima di scontrarci con... una mucca bianca! Ce ne sono ovunque e anche se ormai mi sono abituata a vederle in giro, trovarsi a qualche centimetro dal loro muso fa comunque una certa impressione. Questa è l'India che cercavo. Strade sterrate piene di polvere, stelle che brillano nel buio di una quieta notte primaverile, tanti animali, anche se non proprio quelli che ci teniamo sul letto come peluche da bambini (cobra, pipistrelli, avvoltoi, mucche, scimmie...), cenotafi scrostati che sorgono dagli arbusti della giungla. Un'atmosfera magica, coloniale, legata ad un passato irrimediabilmente perduto. Da allora ogni volta che ci penso o ogni volta che vedo un servizio sull'India, questa è l'immagine che mi torna subito agli occhi: quella della tranquilla notte di Orchha.

Giordania 2013. El-Khasneh di Petra.
Sto percorrendo l'ultimo tratto del siq che sbucherà davanti alla facciata del Tesoro (El-Khasneh in arabo) di Petra. Ieri sera abbiamo fatto la stessa strada, in silenzio, in un percorso illuminato unicamente dalle candele. Molto suggestivo, davvero, ma anche se ho visto centinaia di volte l'immagine della tanto famosa facciata, quando mi compare davanti agli occhi, bagnata dalla luce del sole che gioca con la pietra rosa intagliata, non riesco a trattenere una lacrima di commozione. Sono contenta di avere gli occhiali da sole. Questo è un sogno che coltivo da tanto e l'idea di essere finalmente riuscita a realizzarlo, mi commuove veramente nel profondo. Non riesco a sentire tutto quello che la guida ci spiega. Penso solo alla strada lunga tra le alte pareti del canyon che a poco a poco si apre su questa meraviglia. Cosa posso chiedere di più?

Uzbekistan, 2014. Samarcanda, Piazza Registan.
Mi piace vedere lo sconcerto delle persone a cui dico che quest'anno le mie vacanze saranno dedicate ad un viaggio attraverso l'Uzbekistan. La via della seta mi ha sempre incuriosito, sono affascinata dal mondo medievale e pensare a questa strada che ha fatto la storia dell'oriente e dell'occidente insieme mi ha sempre fatto venir voglia di preparare subito la valigia e partire. Non so bene da dove venga tutta questa "fame" di mondo che ho dentro. Comunque ora sono qui, in uno dei posti più belli che finora mi è capitato di vedere. Bello e discreto nello stesso tempo, di quella bellezza semplice e non gridata, forse ignorata dai più ma tanto più vera proprio per questo. Samarcanda è splendida, tutta decorata in turchese e blu, maioliche luccicanti stemperate dalla ruvida pietra color sabbia. La piazza Registan, con tre medresse imponenti a chiuderne tre lati è purtroppo in ristrutturazione, avrò il rimpianto di non averla vista al meglio, ma poi la vista si perde tra le mille decorazioni delle cupole e delle pareti... tra iscrizioni, fiori, elementi geometrici c'è da perdersi. E io sogno la Persia, dura, difficile e per ora irraggiungibile....

U.S.A., 2011. Sequoia National Park.
Ci alziamo in una camera spartana che di più non si può nel cuore del Sequoia and Kings National Park. Ieri sera abbiamo non-cenato (siamo arrivati tardi, mannaggia, e in macchina avevamo solo un pacco di salatini da dividere in 6!) sulla terrazza proprio su uno dei fiumi che attraversano il parco. Buio totale, e solo il rumore dell'acqua, calmante, rinfrescante. Ne abbiamo bisogno. Stiamo macinando chilometri da più di due settimane e siamo reduci da una visita alla Valle della Morte che offre esattamente quello che il nome promette: caldo, afa, e ancora caldo desolante. Un paesaggio lunare, bellissimo in alcuni punti, come la Artist's Driveway, che non posso godermi appieno perchè in questo momento sono io al volante, ma abbiamo bisogno tutti quanti di ombra, di verde e di pace. E qui finalmente li abbiamo trovati. Questa mattina dopo aver divorato la colazione ci addentriamo a piedi lungo un sentiero, tra i ruscelli, i prati e una corona di montagne. Che meraviglia! I pini circondano questa bellissima radura e mi sento come in un film, di quelli che parlano di un mondo remoto, di uomini che vivono a stretto contatto con la natura. Mi chiedo, come più volte mi è successo in questo viaggio, se riuscirei a viverci. Non mi so dare una risposta. Ma di sicuro mi attrae.

Sicilia 2005. Tempio di Segesta.
E' un momento-rivelazione questo! L'indicazione per il tempio di Segesta, un po' nascosta, ci fa immediatamente fermare la macchina e seguire il cartello. E'un gioiellino questo tempio, uno dei pochi (forse l'unico) dorico con colonne non scanalate. Perfetto, a parte la copertura mancante. E oggi il cielo è talmente blu da sembrare finto. Mi piace questa foto (anche se non l'ho scattata io) per la combinazione perfetta del cielo, del tempio e degli alberi che lo incorniciano. Vorrei restare qui davanti per tanto tanto tempo....


Valentina

sabato 2 luglio 2016

New Living Room - part 2

Ieri è toccato alla cucina essere imbiancata.
Molto pesante, molto peggio dell'ingresso anche perchè i miei soffitti sono alti 3,30 m e ho lavorato quasi sempre sulla scala (cosa che non mi piace molto). Ma è fatta.
Nel frattempo ho imparato un po' di cose:
1 - dare la seconda mano è molto più veloce rispetto alla prima;
2 - la resa che è scritta sui barattoli di vernice è sempre esagerata... me ne avanza sempre troppa;
3 - per quanto una stanza sia lineare e piccola ci sono sempre un sacco di angolini e rientranze che normalmente sfuggono alla vista;
4 - per quanto una stanza sembri ben protetta c'è sempre un pezzetto di mobile/mensola/pavimento che sfugge dal telo. E immancabilmente la goccia di vernice cade proprio lì;
5 - riesco a fare le rifiniture a pennello con la sinistra quasi meglio che con la destra;
6 - lo smalto è un disastro da stendere e anche di più da rimuovere (vedi punto 4);
7 - spero vivamente che il suddetto smalto sia lavabile e abbia effetto piastrella come promesso dal venditore.... vista la fatica e il costo!

Oggi vi mostro un altro angolo della sala di cui sono contenta. Qui si tratta di lavoro serio, eh! mica solo pennello e vernice.
E' proprio un angolo, quello tra il divano e la finestra, che ospita tra l'altro una piccola nicchia. In cui inizialmente tenevo - a vista - vasi, bottiglie, la scatola del ricamo.... tutti dentro uno scaffalino a giorno modulare che ci sta con una precisione che sembra fatto apposta.
scaffale modulare prima
scaffale modulare prima

Nell'angolo in fondo qualche sgabello per le serate affollate e una pianta. E i giochini di Ron. E' un bell'angolo in realtà, comodo, in cui mi siedo a ricamare o lavorare a maglia con la lampada e i braccioli molto ampi del divano
Ecco. Tutto il necessario per il lavoro a maglia stava, insieme alla copertina per le serate fredde, in un cesto nero appoggiato per terra di fianco
Mi guardavo intorno e sentivo che c'era qualcosa di stonato. Troppo disordine.

angolo prima

In più, c'era  l'esigenza di trovare un nuovo posto ai CD.
Tutto è iniziato dal fatto che dopo 9 anni di cene con gli amici in cui li ho costretti a bere vino nei bicchieri da acqua, ho deciso che forse era il caso di dotarsi di un servizio di bicchieri come si deve. Ma dove metterli? di fronte al divano ho il mobile basso in cui tengo piatti/tazze e bicchieri, ma era pieno... di CD. Raccolti in scatole di vimini, nascosti e piuttosto scomodi da prendere. (Il fatto che fossero nascosti non era un dramma, anzi, preferisco le ante chiuse rispetto a quelle di vetro, rendono un mobile molto più ordinato).


Così, dopo tante pensate, con tanta pazienza ho preso le misure precise e ho deciso che era il momento di farlo: "hackerizzare" un mobile ikea!!
Ci sono voluti 2 mobili porta CD, opportunamente tagliati e assemblati ad angolo, che formano una scaffalatura solo per la mia musica. I pannelli laterali avanzati hanno formato il top, su cui ho disposto un mappamondo (che altro??), e qualche oggetto a cui sono affezionata. Spostati sgabelli e pianta si è liberato un sacco di spazio. Lo so che è un'impressione, perchè lo spazio è esattamente lo stesso, ma fa tutto un altro effetto.

Mobile per CD su misura
Per risolvere gli altri problemi di ordine, ho comprato dei contenitori in stoffa quadrati da inserire all'interno del mobiletto e in un battibaleno sono scomparsi i vasi, i giornali di ricamo e i fili. Tutto ancora lì ma non più in vista! Un piccolo bonsai, un ritratto del gatto arancione fatto da mio papà e qualche libro per sognare completano il tutto.

scaffale modulare dopo
scaffale modulare dopo

E il cesto per ferri e lana, altro elemento di disordine visivo, l'ho sostituito con un pouf (sempre ikea, sempre nero) che oltre a contenere tutto in modo discreto funge da appoggio per le riviste, come poggiapiedi e come tavolino per i miei pic-nic sul tappeto.

pouf contenitore

New corner

Meglio no?

New living room - before_after 1

New living room - before_after2


Alla prossima!
Valentina