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domenica 28 novembre 2010

to be thankful for... (in ritardo)

Sembrava che oggi ci dovesse essere il disastro e invece, al posto dei 15 cm di neve previsti, c'è solo un'incessante pioggerella.
Pazienza.

Sono passati tre giorni dal Thanksgiving Day e ancora sto ragionando sulle cose per cui essere contenta e rendere grazie. E' quasi come fare il bilancio a fine anno. E quest'anno per me è stato un po' complicato.
Sono contenta innanzitutto che l'operazione sia andata bene, e anche se la convalescenza si prospetta costellata di alti e bassi, pazienza, prima o poi finirà. Sono contenta per la mia famiglia e per tutti i miei amici quelli di vecchia data e quelli nuovi, acquisiti da poco: considerando l'estrema fatica con la quale riesco a fare amicizia, ogni volta che penso a una persona e sento di poterla chiamare "amico", mi sembra quasi un piccolo miracolo. Sono contenta per avere un lavoro che mi piace, anche questo con i momenti si e i momenti no (e il questo periodo, che momenti no!!!), ma tutto sommato è quello che cercavo.
Sono contenta per avere la capacità di fare tutte le piccole cose che mi piace fare: per avere la creatività di immaginare un oggetto e l'abilità di trovare il modo per farlo, e aver scoperto che c'è un mondo di gente che è appassionata delle stesse cose che esaltano me, mi ha fatto sentire assolutamente meno sola.

Basta, sta diventando un po' troppo.

A proposito di lavoretti, ecco le foto del nuovissimo set "pochette + portacellulare" entrambi realizzati con i cartamodelli di Keyka Lou e un po' personalizzati adattandoli al mio gusto.


E anche i simpatici "albero-pigna": delle piccole pigne decorate con tutte le perline che in questo momento non riesco ad utilizzare, perfetti per diventare dei segnaposti o per creare un centrotavola un po' diverso.



Ed infine, in questa giornata che sembra diventare sempre più fredda, ecco la ricetta per dei dolcetti veloci, adatti ad un invito last minute.

CROCCANTINI ARANCIA ED UVETTA



300 g farina
1/2 bustina di lievito
60 g di burro
80 g di zucchero
120 g di uvetta
1 uovo sbattuto
5 cucchiai di succo di arancia.

Mescolare insieme con il mixer farina, lievito e burro.
Aggiungere l'uovo, lo zucchero, le uvette e il succo di arancia e continauare a mescoloare fin a che glin ingredienti saranno ben amalgamati (ci vuole un po' di pazienza perchè gli ingredienti "secchi" sono in proporzione maggiore rispetto a quelli "umidi", ma alla fine ci si riesce. Eventualmente aggiungere ancora un po' di succo d'arancia, ma l'impasto non deve essere troppo bagnato).

Distribuire sulla placca l'impasto (un cucchiaio per ciascun croccantino) e spolverizzare di zucchero.
Infornare a 180°C per circa 20 minuti.
Enjoy!!

A presto!

lunedì 22 novembre 2010

Autunno e sogni

E' ancora autunno, anche se ormai non ce ne rendiamo conto.
Quando inizia la frenesia natalizia, ci sentiamo già in inverno. Invece abbiamo ancora un intero mese di autunno davanti a noi.

Amo l'autunno, con i colori caldi delle foglie che iniziano a cadere. Vorrei essere nel New England in questo momento, per vedere l'esplosione di colori che questa terra regala in questa stagione.
Purtroppo quest'anno ho trascorso diverso tempo tra l'ospedale e la convalescenza a casa, mentre sarebbe stato il momento perfetto per fare qualche gita nei boschi, a raccogliere castagne o solo a passeggiare nel silenzio ovattato delle foglie cadute, magari in una giornata in cui il sole filtra tra i rami tingendo tutto di pennellate dorate.
Pazienza.
Mi consolo con questo ricamino autunnale (Lizzie Kate!)

Questo è lo schema, ricamato in una sera, è stato veramente veloce. Da tempo pensavo a come sfruttare una bellissima stoffa che avevo comperato... ed ho deciso di "incorniciare" la tela ricamata e decorarla con qualche pizzo, nastro e bottone.

Che ne dite??
A presto!

sabato 20 novembre 2010

Piove!

Piove.
Questa mattina ho sentito un commento così surreale che mi veniva voglia di mettermi a ridere da sola in mezzo alla strada. Stavo uscendo dal supermercato e davanti a me c'era una coppia anziana, diciamo sui 70-75 anni. Lei guarda fuori e dice scuotendo la testa: "Piove: roba da matti". Questa considerazione mi ha quasi raggelato. Volevo quasi intervenire e chiederle "signora è il 20 novembre e siamo a Milano: cosa c'è di strano nel fatto che piova???". Se fossimo al Cairo il 20 giugno, beh, lo capirei!
E poi ho riflettuto sul fatto che ormai ogni cosa, in particolare gli eventi meteorologici vengano visti e vissuti come delle usurpazioni al nostro diritto di avere una giornata senza nuvole. Ma andiamo!
Disastro idrogeologico per le alluvioni in ottobre. E' strano e preoccupante che vengano giù le case, non che in ottobre, in Italia, questa sia la "stagione delle piogge". Da sempre in ottobre-novembre e in marzo-aprile piove. Non è strano per niente! Ogni anno, quasi come una celebrazione della tragedia in TV ci raccontano i grandi eventi catastrofici del passato e sono sempre avvenuti in autunno. Però sembra che ogni volta ce ne dimentichiamo e in una grigia (e normalissima) giornata di fine novembre, alle prime gocce di pioggia scuotiamo la testa comemntando fra noi "roba da matti".
E mi sembra che sia così per tutto.
Ormai sono 2 settimane che le vetrine sono addobbate per Natale.
Silenzio sconcertato. 2 settimane!! Dall'inizio di novembre!!
Poi è chiaro che se ogni cosa la viviamo (e ci abituano a viverla) come un mero evento consumistico senza significato, senza aspettative, senza il suo "ritmo" vero e proprio, ci si abitua a tutto e ogni evento perde la propria unicità, la propria ragione d'essere, la propria magia.

E così è già scattata la corsa al regalo con 2 mesi di anticipo, e così le luci natalizie sono già accese nelle vetrine e così non riusciamo più a ricordarci il perchè delle cose.
E' tutto un "pastrocchione" in cui facciamo affondare il buon senso.
E così, alla fine, ci stupiamo per una giornata di pioggia novembrina.
Per non sconfinare unicamente nello sconforto, visto che piove e il tempo è perfetto, ecco una ricetta semplice semplice per dei biscottini buoni buoni.

CUORICINI MIELE E VANIGLIA


275 g di farina
2 cucchiai di miele
80 g di burro fuso
1 uovo
100 g di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina

Mescolare insieme farina, lievito, zucchero e vanillina. Aggiungere il burro fuso e l'uovo e alla fine il miele. Impastare fino a che non si ha una pasta liscia: avvolgerla nella pellicola e lasciar riposare in frigo mezz'ora.
Preriscaldare il forno e con lo stampino tagliare tanti cuoricini. Cuocere a 170°C per circa 10 minuti, cercando di non far "bruciacchiare" il fondo.
Cospargere di zucchero a velo.

Per il resto ho ripreso il lavoro e sto iniziando a preparare tante cosine per Natale, che pubblicherò un po' per volta!
A presto!!

sabato 13 novembre 2010

Voglia di coccole

Eccomi di nuovo, e ancora con i postumi della convalescenza... una voglia di coccole che non finisce più.
In questi giorni in cui sto benino ma non ancora proprio bene, quello cui aspiro è infilarmi il pigiama, prepararmi una tazza di tè o di tisana e accoccolarmi da qualche parte con un bel libro e lasciar scivolare le ore.
Invece c'è sempre qualcosa da fare e comunque devo sempre camminare un po', per riprendere al meglio. Uff. Adesso che torna anche il brutto tempo....

Comunque non rimango con le mani in mano: a parte qualche sperimentazione culinaria sto procedendo con i lavoretti, soprattutto sto cercando di finire tutte quelle cose iniziate e lasciate a metà per iniziare un nuovo progetto (sono fatta così!!).

Oggi quindi vi mostro un paio di cosine che ho preparato sotto l'influsso di questo strano stato d'animo: un paraspifferi morbidoso e un po' di sacchettini profumati alla lavanda.

Il paraspifferi è nato quando ho visto e mi sono innamorata della striscia ricamata con l'alfabeto: è un po' natalizio, è vero, ma con i colori della mia sala sta proprio bene. Poi si è trattato solo di trovare una stoffa rosso scuro e ho gli ho cucito intorno il cuscino.



Eccolo nella sua interezza e un particolare con lo gnometto: non è un incanto??
I sacchettini invece sono stati una folgorazione quando ho visto, dalla mia solita "fornitrice" di stoffe country, queste due fantasie sul viola/lilla: viola-sacchetto-lavanda è stato un tutt'uno!

Sto finendo anche una serie di pochettine e portacellulari che possono magari diventare qualche idea per Natale.... le posto la prossima volta!
A presto!
vale




lunedì 8 novembre 2010

Finalmente a casa

Ok, sono di nuovo a casa, in una forzata convalescenza.
Non che mi dispiaccia... spesso ho ancora dolori e la possibilità di raggomitolarmi sul divano per farli passare, magari con una bella tazza di tè in mano, è la cura migliore.
Esperienza ospedale, quindi, terminata, e meno male!

Visto che ho passato un po' di giorni troppo concentrata sui miei mali, non ho nuovi lavoretti pronti, tranne un paio di cosine fatte qualche settimana fa e che non avevo ancora postato.
Innanzitutto i cupcakes alle castagne. Dolcissimi e veramnte facili da preparare, con un po' di decorazione a tema fanno un figurone!


(per circa 15 cupcakes)
1 barattolo di marmellata alle castagne
20 g di farina
3 uova.

Mescolare la marmellata con i tuorli e la farina.
Montare a neve gli albumi e aggiungerli a poco a poco mescolando delicatamente.
Infornare a 180°C per circa 15 minuti (fino a che diventano dorati in superficie: l'interno resta sempre un po' morbido e mai asciutto).
Decorare a piacere.

Poi ecco due portacandeline, fatti con i barattolini di sugo pronto. Lo ammetto, ogni tanto sono pigra e prendo il ragù già pronto. Ma poi... rimangono le lattine, piccine e argentate che mi spiace buttare via, allora ho pensato a riciclarle in barattolini decorati. Sono bastati un pezzettino di pizzo, un fiocchetto di nastro e la colla a caldo ed eccoli qui, belli country come piace a me!
Sono della misura giusta per una candelina e credo che li utilizzerò in questo modo.



Infine, per il battesimo del piccolo Daniele, ecco alcuni bigliettini che ho preparato, sempre con la tecnica dello scrapbooking, che mi consente di non buttare via nulla, nemmeno quei pezzettini di stoffa e nastro che altrimenti non servono a nulla.


Ora ho ripreso un po' a lavoricchiare, quindi fra pochissimo vi mostrerò le mie ultime creazioni.
A presto
vale

lunedì 18 ottobre 2010

Appunti di Viaggio (4): Salamanca

Ed eccoci giunti al termine del viaggio in Castiglia (dopo un imperdonabile tempo senza postare niente!!!!): giungiamo a Salamanca, dove ci aspetta per la prima volta il vero caldo spagnolo. Finora la temperatura è ststa piacevole con qualche punta di freddo (ma si può fermarsi a prendere un thè caldo? in Castiglia in Agosto??), a Salamanca invece ci accolgono folate di vento caldo e afoso.
Pazienza, sono gli ultimi giorni.

Salamanca non mi ha colpito subito, è troppo moderna, troppo diversa dal centro medievale che mi aspettavo. L'Hostal è su uno stradone dove passano un sacco di macchine e dobbiamo camminare un bel po' prima di arrivare in centro.
Non c'è una zona con i barettini e i locali dove cenare: è insomma tutto troppo moderno per i miei gusti.

Comunque ci regala angoli splendidi. Come per esempio il Cielo di Salamanca: un'affresco all'interno della Università in cui era rappresentato il cielo e le costellazioni come erano conosciuti al tempo. Gratuito un giorno alla settimana (e noi ci chiediamo: quando in Italia lasciano un capolavoro gratuito?)

O la Plaza Mayor, dove ci fermiamo ad assaggiare lo spuntino tipico: una granita di vaniglia.



La facciata dell'Università, con l'immancabile "caccia alla rana", simbolo di buona fortuna, ma solo se la vedi tu e non ti viene indicata (vista!!).



la Cattedrale che si compone di una struttura vecchia e una nuova, nella quale si può salire e vedere le navate dall'alto.
Un paio di conventi dalle decorazioni bellissime, in puro stile plateresco.


I colori del tramonto che trasformano ogni facciata in un blocco dorato.



Nel complesso stato un bel viaggio, finalmente una vacanza organizzata dall'inizio alla fine in autonomia, bellissimi posti, alcuni che devo ancora "digerire" bene, anche se poi mi affeziono a tutte le città che visito, anche se al momento mi lasciano con qualche dubbio.


Ora sparisco ancora per un po': una forzata convalescenza però mi darà l'occasione di avere tempo per i miei lavoretti.
Spero di aggiornare presto le mie pagine.
A presto!

mercoledì 22 settembre 2010

Appunti di Viaggio (3): Avila

Ed eccoci giunte ad Avila, dopo un rapido trasferimento in autobus (amo i mezzi di trasporto pubblici in Spagna! Abbiamo girato per 10 giorni spendendo pochissimo e senza mai spiacevoli sorprese...)
Avila è la città che tra tutte mi ha colpito di meno. Certo, le mura praticamente intatte sono impressionanti e vedere la città dall'alto ha il suo fascino.



Però... non è stato "amore prima vista" come per Toledo e Segovia.

Di notevole, oltre alle mura, c'è qualche palazzo rinascimentale: mentre a Segovia si susseguono chiese, piazze, monumenti, ad Avila ci sono dei bei palazzi e poco altro.



Abbiamo visitato il monastero di Santa Teresa e un bellissimo convento, San Tomas, ubicato alla fine di una scarpinata che non finiva più sotto il sole.

Però veramente bello.

Infine, bellissimo esempio romanico, la basilica di San Vicente, legata alla leggenda dell'ebreo che aveva tentato di profanare il corpo del Santo dopo il martirio ma è stato attaccato da un enorme serpente, fatto che ne ha determinato la conversione e la decisione di edificare la basilica.

I giorni di vacanza stanno per terminare, ora ci aspetta l'ultima fatica: Salamanca, la città universitaria!!

giovedì 16 settembre 2010

Appunti di viaggio (2): Segovia

Dove ero rimasta?
Ah, si, sul treno per Segovia. Treno ovviamente puntuale e pulito che dopo essersi lasciato alle spalle Madrid ha iniziato ad addentrarsi nela Castilla y Leon e piano piano saliva, saliva, saliva....
Siamo arrivate a Segovia con il tempo incerto ed infatti quel pomeriggio ha piovuto, ma dopo un giro brevissimo ci siamo rintanate in albergo e abbiamo aspettato il sole.
Segovia è molto diversa da Toledo, le manca il fascino del vero medioevale anche se è tutto un susseguirsi di bellissime chiese romaniche in pietra chiara.
Però i labirinti del quartiere ebraico di Toledo sono un'altra cosa.
C'è una bella cattedrale ma buia e fredda: le chiesettine sono molto più suggestive.


Un altro angolo affascinante della città è il castello: sembra un castello delle fiabe, abbarbicato in cima alla montagna. L'abbiamo visto per la prima volta di sera ed è stato uno spettacolo bellissimo.

Anche l'acquedotto romano non scherza!
Ma la cosa in assoluto più bella, che per ora quando penso a questo viaggio rimane in cima alla lista, è la Iglesia de la Vera Cruz: una costruzione circolare, appartenente all'ordine dei Cavalieri di Malta, sola e abbandonata in mezzo alla campagna assolata, a cui siamo arrivate dopo una ripida discesa dalla città. Incantevole.

Da Segovia abbiamo fatto anche una visita a San Ildefonso de la Granja, palazzo reale sullo stile di Versailles, che però ha dei giardini estesi ma lasciati al bosco, senza le aiuole variopinte e le siepi classiche dei palazzi dell'epoca, a parte un misero giardinetto sul retro.
Immancabili i cigni bianchi e le fontane che però non erano aperte durante la nostra visita.
Bene, ora prendiamo un autobus per raggiungere la città di Avila, città mistica in cui è nata S.Teresa....

martedì 7 settembre 2010

Appunti di viaggio: Toledo

Eccomi finalmente di ritorno e con una veste nuova al mio blog. Sto sperimentando le nuove funzioni e ho trovato questo sfondo che visto che è arancione mi sembrava assolutamente adatto.

In questo e nei prossimi post vorrei descrivere brevemente il viaggio che ho fatto quest'estate, sperando di far venire anche a voi la voglia di preparare la valigia e partire. Intanto che nel forno cuoce una tortina allo yogurt (sembra di essere già in inverno, W il forno!!) riordino immagini ed appunti del mio bel viaggio.
Innanzitutto devo riconoscere ancora una volta che la Spagna è un Paese veramente avanti, e molto più avanti rispetto all'Italia. L'attenzione verso il turista, nelle grandi e piccole cose, che ogni volta ritroviamo in Spagna non è pari a nessun altro Paese che io ho visitato.
Il tour, tutto assolutamente fai-da-te è iniziato a Toledo: cittadina medioevale in cui convivevano abbastanza pacificamente cristiani, islamici ed ebrei. Poi è salita al potere Isabella (la fanatica) e tutto è cambiato. Dappertutto ci sono tracce di questo intrigante miscuglio di arti e culture: la sinagoga decorata con motivi arabi lungo le pareti, l'antica moschea che mostra affreschi del Giudizio Universale, le chiese con gli archi a ferro di cavallo, tipiche del periodo arabo-andaluso.


E' veramente molto affascinante.

Abbiamo assisitito alla festa di ferragosto, con i fuochi d'artificio in pieno giorno, abbiamo preso il trenino turistico (lo zocotren!!!), ci siamo rimpinzate di paella e delle specialità del luogo, soprattutto la cacciagione (cervo e pernice).

Le strade sono un labirinto: sembra di andare nella direzione giusta poi tutto ad un tratto, ecco spuntare un monumento che guardando la cartina, non doveva assolutamente essere lì... e quindi ci si accorge di aver sbagliato, ma dove? in quale incrocio??
E' facile perdere l'orientamento e spesso anche la pazienza.
Molto tipici sono i cubertizos: stretti vicoletti coperti, in genere di legno, che a passarci sotto danno un vago senso di inquietudine....


Il nostro albergo era abbastanza in centro ed è stato un continuo scarpinare su per una salita e giù per una discesa, poi ancora su e poi ancora giù... ma ne è valsa veramente la pena!



Fine prima puntata!
Saliamo sul treno che ci lascerà.... a Segovia!
A presto!

venerdì 13 agosto 2010

In partenza!!

Ora sono davvero in partenza!
Domani mattina volo verso Madrid, quindi questa mattina è trascorsa negli ultimi preparativi.

Non so perchè ma ultimamente quando sono lì lì per partire, mi vengono un blocco e un'agitazione che non capisco e continuo a rimandare le cose fondamentali, tipo riempire la valigia.... mi perdo via in cose che non servono e lascio passare tempo prezioso....
Saranno gli effetti della vecchiaia?
Comunque, prima di partire, approfitto per postare le ultime cosine che ho preparato:



un'insegna di benvenuto da parte del Gatto Arancione, con uno splendido bottone in legno "home sweet home" e il famoso regalo per la mia amica, un pannello Lizzie Kate imbottito, da appendere.



Sono veramente di corsa, quindi... buone vacanze a tutti!

sabato 7 agosto 2010

Borsa-origami!

Ebbene, sono alle prese con la valigia anche io.
Partirò la prossima settimana per la mia sospirata vacanzina in Castiglia.

Diverse persone mi hanno chiesto perchè proprio la Castiglia, abbastanza sorprese per la mia scelta, come se "Spagna" debbe per forza essere sinonimo di "Costa del Sol". Beh, per me le vacanze sono altre: non amo particolarmente il mare, cioè, non che non mi piaccia, ma in spiaggia mi annoio, non riesco a stare lì sdraiata e veder scivolare via i miei preziosissimi giorni di ferie, che invece riempirei di visite a posti che chissà se rivedrò mai. Così quest'anno, me ne andrò nel cuore della Spagna medioevale, insieme all'amica Rosaria.
L'itinerario è questo: volo su Madrid e poi Todedo, Segovia, Avila e Salamanca, con una puntatina finale a Madrid, a rivedere il Prado, che due anni fa ho visto un po' troppo di corsa per i miei gusti e il Thyssen-Bornemisza.
Il programma è fitto e interessante, speriamo che il caldo torrido non ci freni troppo!
E quindi sto iniziando a pensare alla valigia. E si propone il solito dilemma: che cosa porto e che cosa lascio? Considerando le nuove restrizioni sui bagagli a mano è indispensabile volare leggere e pratiche. Vista l'esperienza dell'India, eviterei di imbarcare la valigia.... costa quasi come il biglietto aereo andata e ritorno e magari me la perdono di nuovo! Solo che adesso si può portare una borsa sola, anche un marsupio non è più concesso! E allora la mente deve trovare qualche strategia ingegnosa per poter far stare tutto in un microscopico trolley, che tra l'altro non deve pesare più di 10 kg.
Visto il clima che ci sarà, magliette e bermuda vanno più che bene e non occupano tanto spazio. Sono altre le cose che occupano... tipo le borse. Vuoi andare in giro sempre con la borsa "da viaggio" (cioè con la borsa pratica e resistente che deve contenere l'indispensabile per affrontare una giornata di turismo: macchina fotografica, guida turistica, portafogli, occhiali da sole, coprispalle o foulard nel caso si visiti qualche chiesa, bottiglietta d'acqua.....)?? Certo che no! Alla sera, quando la nostra vanità impone una gonnellina più carina, o un vestitino per una cena in un ristorante ci vuole la borsa adatta. Ma nel trolley non c'è proprio più spazio....
Così ho trovato questa idea grandiosa, giracchiando un po' sul web: una borsa-origami! Non richiede cuciture ma solo piegature e nodi!
Si può fare con qualsiasi stoffa (basta che sia un po' leggera), come ad esempio un vecchio foulard della mamma o nonna ma che ora non si usa più ma spiace buttarlo, un ritaglio di shantung di seta.... basta che sia quadrato!

Lo spazio che occupa in valigia è minimo e all'occasione si trasforma in una splendida borsetta da sera, senza bosogno di ago e filo! Ecco come fare. Io ho usato un quadrato di cotone nero (pratico, va con tutto!) di un metro per un metro ed è veramente semplice: è più complicato spiegarlo che farlo!!
Ecco il quadrato di stoffa: inizialmente piegarlo a metà (con il dritto della stoffa verso l'interno) a formare un triangolo.



Poi prendere uno dei capi alla base del triangolo e portarlo verso il vertice, e fare un nodo.

Fare lo stesso dall'altro lato.
Ecco quello che si ottiene:


A questo punto rigirare la stoffa, in modo che i due nodi siano all'interno e spingerli verso il basso, verso la base della borsa. Poi piegare la borsa su sè stessa, in modo che le due arricciature che si sono formate siano sul davanti e sul dietro.

Tirare un po' la stoffa, in modo che assuma una bella forma e fare un nodino in alto, ai due capi.
Ecco la vostra borsetta! Personalizzabile naturalmente con una bella spilla per abbbinarla al vestito!


Facile no??
Alla prossima
vale